Raccontare con autenticità, cura e attenzione ai dettagli.
Ogni progetto ha una storia da raccontare: un gesto ripetuto con passione, un ambiente che parla, un prodotto nato da mani attente. La fotografia può restituire tutto questo con delicatezza e forza, e per me è un atto di ascolto e valorizzazione.
Lavoro con piccole imprese, realtà artigianali, aziende familiari, negozi e produttori per creare immagini che parlano di chi siete davvero. Che si tratti di un ritratto, di un reportage della vostra giornata o di uno shooting per raccontare il processo produttivo, mi avvicino con rispetto, sensibilità e uno sguardo attento ai dettagli che fanno la differenza.










Green Mama
Green Mama è una giovane realtà dedicata al benessere delle persone in gravidanza, attraverso la creazione di collant pensati per accompagnare il corpo con comfort e bellezza.
Per questo progetto ho seguito la direzione creativa e fotografica, lavorando a stretto contatto con il team per sviluppare l’identità visiva del brand: calda, accogliente, naturale e contemporanea.
Le fasi del lavoro:
Studio dell’immagine del marchio: ho contribuito a definire il linguaggio visivo e i valori estetici del brand, in linea con l’ethos di cura, corpo e sostenibilità.
Shooting fotografico prodotto e lifestyle: immagini pensate per raccontare i collant in modo autentico, rispettando i corpi reali e valorizzando la quotidianità della gravidanza.
Creazione del catalogo: selezione e impaginazione delle fotografie, progettazione di un layout coerente e leggibile.
Contenuti per social media: realizzazione di una serie di contenuti fotografici ed editoriali adatti alla comunicazione digitale, in grado di parlare direttamente al pubblico di riferimento.
Green Mama è un progetto che ho seguito con molta cura, perché mette al centro il corpo, la dolcezza e la forza del cambiamento. Un lavoro che unisce estetica e contenuto, immagine e attenzione all’esperienza vissuta.








La Risorseria – Wine Atelier
La Risorseria non è solo un luogo, ma un’idea che prende forma: uno spazio espositivo e culturale nato per valorizzare il territorio, le sue risorse e i saperi antichi delle Langhe. Un luogo dove l’arte incontra l’etica del recupero e della condivisione.
In questa giornata di atelier creativo, la pittura ha trovato nel vino il suo pigmento naturale: ciò che resta nei fondi delle bottiglie, normalmente considerato uno scarto, si è trasformato in colore, in gesto, in narrazione visiva. Un’esperienza sensoriale e collettiva, dove la materia e la memoria si mescolano.
Il laboratorio è stato preceduto da una visita alla cantina, momento di scoperta e ascolto, tra profumi, botti e racconti legati alla produzione locale. I partecipanti hanno poi dato vita, pennello alla mano, a un atelier inedito, spontaneo e partecipato, dove ognuno ha potuto esprimersi attraverso un materiale profondamente radicato nel territorio.
Le fotografie raccontano questo intreccio di gesti, materia e paesaggio: sono frammenti di un giorno dedicato alla lentezza, alla creazione, e al valore della trasformazione. Un omaggio visivo a ciò che resta, a ciò che nasce dal riuso, alla forza poetica della genuinità.






La Barbue
La Barbue è molto più di un servizio di coiffure: è un progetto nomade, inclusivo ed ecologico, radicato nel cuore di Toulouse. Un luogo mobile dove ogni persona è accolta per ciò che è, senza distinzione di genere, con l’attenzione e il rispetto che merita.
Per questo progetto ho sviluppato un’identità visiva che rispecchiasse l’essenza del concept: libertà, autenticità e attenzione. Dal logo ai colori, dalla tipografia ai materiali digitali e stampati, ogni elemento è stato pensato per comunicare un’estetica contemporanea, artigianale e accessibile.
Il lavoro ha incluso:
Ricerca visiva e costruzione di moodboard ispirati alla natura, ai viaggi e all’autodeterminazione;
Creazione del logo e della palette colori, calda e organica, che richiama la mobilità sostenibile e l’inclusività;
Design grafico per il sito e i social media, adattato ai diversi formati e supporti;
Supporto comunicativo con attenzione all’ascolto della cliente e adattamento costante alle sue esigenze e ai suoi valori.
L'identità di La Barbue si costruisce nel movimento, nella relazione con l’altro e nella coerenza tra forma e messaggio. Il risultato è una comunicazione visiva accogliente, genuina, e fieramente non genrée – proprio come i suoi servizi.






Atelier Bling
Per Atelier Bling, realtà artigianale dedicata alla creazione di bijoux su misura, ho curato l’intera comunicazione visiva, valorizzando lo stile unico e l’energia dell’atelier. Ogni pezzo creato da Atelier Bling è una dichiarazione di personalità, un piccolo oggetto narrativo che parla di chi lo indossa.
Il mio intervento ha incluso:
Direzione creativa e sviluppo del linguaggio visivo coerente con l’universo del brand: brillante, giocoso, elegante ma accessibile;
Shooting fotografico professionale per raccontare, attraverso le immagini, l’originalità delle creazioni e il processo artigianale;
Creazione dei contenuti visivi per il sito web e l’e-commerce: fotografie still life, indossati, dettagli delle texture e dei materiali;
Supporto per la comunicazione digitale: suggerimenti visivi e narrativi per i social e per la costruzione dell’identità online.








Daniele Caranzano
classe 1999, ha scelto di dedicare la sua vita a un mestiere antico e prezioso: quello del margaro. A 2400 metri, nel cuore dell’Alta Valle Maira, Daniele conduce le sue cinque mucche – Maya, Stella, Alpina, Vienna e Austria – con rispetto, dedizione e amore autentico.
Ogni giorno è scandito dai ritmi lenti della montagna: la mungitura all’alba, il pascolo tra le vette, la produzione di formaggi nel suo piccolo laboratorio in pietra, restaurato grazie a un progetto europeo. Lì nascono le sue tome, frutto di mani esperte, latte sincero e territorio puro.
Il legame con la natura è profondo, quasi spirituale. Daniele riconosce le sue mucche dal suono delle loro campane, le chiama per nome, ne conosce i caratteri, le cure, le abitudini. Ogni gesto è rispettoso e attento, ogni azione è in armonia con il paesaggio alpino.
La sua scelta non è solo un ritorno alla terra, ma un atto d’amore e di resistenza: nel suo lavoro si intrecciano memoria, sostenibilità e desiderio di tramandare saperi antichi in chiave contemporanea. Daniele non produce solo formaggi: costruisce un futuro in equilibrio tra uomo, animale e montagna.



Visaisa taverna & foresteria
Il mio lavoro fotografico al Visaisa è nato dal desiderio di raccontare, attraverso le immagini, l’anima di un luogo autentico immerso nella natura dell’Alta Valle Maira.
Ho cercato di cogliere la bellezza silenziosa e quotidiana che si respira tra le mura in pietra della taverna, nei gesti lenti della cucina, nella luce che entra dalle finestre della foresteria, nel paesaggio che avvolge tutto con forza e dolcezza.
Ho cercato di cogliere la bellezza silenziosa e quotidiana che si respira tra le mura in pietra della taverna, nei gesti lenti della cucina, nella luce che entra dalle finestre della foresteria, nel paesaggio che avvolge tutto con forza e dolcezza.
Le fotografie si muovono tra l’intimità degli interni – tavoli apparecchiati con cura, dettagli di legno, fuochi accesi – e l’immensità degli esterni, dove la montagna dialoga con l’architettura e accompagna il ritmo della vita.
Ho voluto restituire il legame profondo tra questo luogo e il suo territorio: la stagionalità, la convivialità, il rispetto per le risorse locali e il senso di comunità che si sente in ogni angolo.
Ho voluto restituire il legame profondo tra questo luogo e il suo territorio: la stagionalità, la convivialità, il rispetto per le risorse locali e il senso di comunità che si sente in ogni angolo.
Il risultato è un racconto visivo che intreccia ospitalità rurale, tradizione e semplicità, mantenendo uno sguardo poetico e documentaristico.
Un lavoro pensato per valorizzare Visaisa non solo come struttura ricettiva, ma come spazio culturale e umano, dove la fotografia può restituire atmosfere, valori e memoria.
Un lavoro pensato per valorizzare Visaisa non solo come struttura ricettiva, ma come spazio culturale e umano, dove la fotografia può restituire atmosfere, valori e memoria.